“Ogni blocco di pietra ha una statua dentro di sé ed è compito dello scultore scoprirla” – La frase di Michelangelo esprime in pieno quello che noi abbiamo sempre sostenuto, che ogni moto nasconde una special e anche Simone Lecca ha abbracciato questo pensiero, ricreando un vestito in prezioso e malleabile alluminio, per questa Moto Guzzi Lario 650.
La Lario fu presentata sul mercato nel 1983 e rappresentava una novità per i motori serie piccola della casa di Mandello , infatti proponeva un motore con distribuzione a 4 valvole.
Questo regalava prestazioni nettamente superiori alle sorelle con testata a 2 valvole, le prestazioni dichiarate erano di 60 CV con una velocità massima di 190 km/h, peso contenuto in 172 kg, un salto prestazionale rispetto alla V 50 Monza è evidente: 12 CV e 15 km/h in più.
Con una linea personale e sinuosa, disegnava un’unica onda dal parabrezza del piccolo cupolino allo spoiler che completa il codino dietro la sella che incontro i piacere del pubblico.
La novità tecnica del motore fu anche la sua pecca più grande in quanto risultava fragile, infatti le 4 valvole della distribuzione a si spezzavano cadendo all'interno del cilindro causando notevoli danni.
Il perchè lo spiega Bruno Scola a capo del Reparto esperienze Guzzi dal 1965 al 1981 e poi preparatore dei grossi bicilindrici di Mandello
“È un problema di geometria di lavoro delle aste sui bilancieri. Questi a riposo sono a 90° con le aste, ma quando lavorano ricevono spinte laterali dannose, che si traducono in vibrazioni ed oscillazioni che vengono trasmesse alle valvole, rompendone il gambo. Non è un problema di materiali, le valvole sono uguali a quelle dei motori a 2 valvole, e lì non si rompono. Anche sostituendo le valvole originali con quelle di motori di altre Marche (Honda), si rompono comunque: la causa è la geometria di lavoro mal calcolata. Sulla Lario il problema è meno grave, perché il motore gira mediamente 1.000 giri in meno e tutto è meno stressato."
L'unico rimedio è un manutenzione continua della valvole (operazione che richiede circa mezz'ora) e usare il polso in modo gentile e non esagerare con i giri
Il tutto dovuto a un contenimento dei costi da parte di Guzzi che invece di progettare progettato una distribuzione ad albero a camme in testa, conservò aste e bilancieri.
Tornando al lavoro svolto da Simone, anche in questo caso dimostra una grande maestria nel modellare l'alluminio, costruendo ogni componente del nuovo vestito, come il parafango anteriore, l'avvolgente cupolino per poi passare al serbatoio che presenta dei grandi svasi sui fianchi per le ginocchia .
Il codino è un unico elemento che racchiude in se anche i fianchetti che ben si incastra con la linea inferiore del serbatoio regalando un linea molto più personale e sportiva di quanto non lo fosse in origine .
La ruote da 16 in lega lasciano il posto a più classici cerchi a raggi provenienti da un'altro modello sempre di Guzzi .
L'arte che Simone ha sviluppato negli anni ora è a disposizione di tutti , infatti nella sua sede del Metal Bike Garage di Collegno, organizza CORSI DI LAVORAZIONE DEI METALLI PER COSTRUTTORI DI MOTO SPECIAL, il prossimo inizierà a Ottobre.
Anche questa volta metteranno alla prova le vostre capacità di customizer con un corso ricco di contenuti.
Per informazioni Scrivete a metalbikegarage@gmail.com e riceverete il programma completo di tutti i dettagli.
bellissima la precisazione di scola in materia 4 valvola.. non si finisce mai di imparare.
ReplyDeletebella la precisazione di scola...
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