"La Yamaha SRX 600: l'eleganza brutale del monocilindrico. Essenziale, leggera e senza tempo, una café racer nata per chi ama la guida pura."
La Yamaha SRX 600 è una moto affascinante e particolare, pensata per chi ama il puro piacere di guida. Una monocilindrica sportiva con un design minimalista che unisce il fascino delle classiche café racer a un’impostazione tecnica essenziale ma efficace.
Il look è senza tempo: serbatoio snello, telaio a vista e sella minimalista. Yamaha ha puntato su linee pulite e un’estetica sportiva senza fronzoli, perfetta per gli amanti delle moto old-school.
Il monocilindrico da 608 cc eroga circa 45 CV, un valore non esaltante sulla carta, ma che offre un’ottima risposta ai medi regimi. Era apprezzata per la leggerezza e l’agilità, ma il motore richiedeva una guida esperta per sfruttarlo al meglio. La coppia generosa e il peso contenuto (circa 160 kg a secco) la rendono brillante nei percorsi misti, anche se vibrazioni e avviamento a pedale richiedono un po' di esperienza.
Il telaio a doppia culla in acciaio è ben bilanciato e, insieme alla forcella telescopica e al monoammortizzatore posteriore, assicurava una guida agile e precisa. I freni (disco anteriore e tamburo posteriore) sono sufficienti per il peso della moto, ma non adatti a una guida troppo aggressiva.
La Yamaha SRX 600 non ha avuto un grande successo commerciale, ed è rimasta una moto di nicchia. I motivi principali del suo scarso riscontro sul mercato sono:
1. Scelta Tecnica Troppo Essenziale
- L’assenza dell’avviamento elettrico (solo a pedale) la rendeva poco pratica, soprattutto per chi non era abituato a gestire un monocilindrico di grossa cilindrata.
- Il motore, pur essendo affidabile e divertente, non offriva prestazioni paragonabili alle bicilindriche o quattro cilindri della stessa epoca.
2. Concorrenza Agguerrita
- Negli anni ’80, le moto sportive erano dominate da modelli come la Yamaha FZ 600 o la Honda CBR 600, molto più potenti e con una dotazione tecnica superiore.
- Anche nel segmento delle monocilindriche, la Honda Dominator o la Suzuki DR 600 offrivano una versatilità maggiore grazie alla loro impostazione da enduro stradale.
3. Target di Mercato Limitato
- Il suo stile café racer e la filosofia minimalista la rendevano affascinante per pochi appassionati, ma poco attraente per il pubblico di massa.
- Il prezzo non era particolarmente competitivo rispetto a modelli con caratteristiche più moderne.
4. Epoca Sbagliata
- Negli anni ’80 e ’90, il mercato delle moto puntava su motori più performanti e dotazioni tecnologiche avanzate. La SRX 600 era troppo "retrò" per i suoi tempi, anche se oggi viene rivalutata come una moto dal grande fascino.
Nonostante il limitato successo commerciale, oggi è apprezzata dagli amanti delle moto classiche e minimaliste, ed è diventata un’ottima base per progetti custom e café racer.
Quella che vedete nelle foto non è un versione standard ma un special di un appassionato giapponese che è intervenuto su diversi aspetti della moto come si può determinare dalla lunga lista di lavori
Rear Wheel:BITO R&D Mag Forge 17x4.0(for 3VN) Swingarm:One off - Swingarm for 3VN x XJR end, stock length chain cover:Kickstarter Torque Rod:XJR1300 (shortened) Rear Shock:Nitron R3 (old body)Short Fender:WM Seat Cowl/Seat:WM Muffler:OVER RACING Step:WM Back Step Side Cover:WM Carb:FCR33 - Normal Air Clip Connection with NAG Joint - BSF Offset In Manifold) Engine:SOHC 97mm Turcalloy MatsuYOSHIMURA ST-2 Ignition: UOTANI SP-2 Sprocket Cover: WM Steering Damper: WM (made by NHK) Oil Cooler: Setrab 4.5inchx7stage (Hose: Kinokuni) Tank Cap: Newton SBK200 Top Bridge: One-off Oil Temperature Gauge: DAYTONAAQUAPROVA Handlebar: Robby Moto Engineering Master Cylinder: Frando 7NB Clutch: ZETA ZE43 Mirrors: Rizoma Circuit 650 Meter: DAYTONA Velona W Wheels: BITO R&D Mag Forge 17x3.0 (for 3XV)) Fork: TZR250 3XV - Outer 50mm extended / inner modernised Headlight: CIBIE Moto 162Φ Caliper: NISSIN TZ type (hose: Goodridge) Others ETC, phone holder, USB power supply, etc.
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