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Inside the The Wildays


Sono un curioso di natura, vorrei essere da per tutto, andare ad ogni gara, partecipare ad ogni evento, ma spesso mi è impossibile ma non per questo non mi informo, documento, ricerco.

The Wildays alla sua seconda Edizione stimolano non poco questa mia curiosità, sembra esserci di tutto, in quella che è poi la cornice ideale per una manifestazione motoristica, il Circuito, la pista, in questo caso con non pochi annessi. Non avendo potuto andarci ho chiesto ad uno dei suoi partecipanti più entusiasti, Sergio Giordano di Italian Dream Motorcycle, di raccontarmi le loro giornate per capire bene cosa succede li e come ha funzionato.


S.G. : "Come l'anno scorso siamo arrivati il tardo pomeriggio di giovedì, come l'anno scorso nel parco chiuso del circuito c'era un ordinato fermento, e la fine di una settimana di test di una casa automobilistica. Questa volta era la Nissan, che aveva un bilico che sembrava un astronave di guerre stellari, dove da una finestra di 8 metri di lunghezza, si vedevano i tecnici ai computers che analizzavano i dati raccolti della loro Formula, intorno al quale di
continuo arrivavano furgoni da cui uscivano tende di ogni genere, e passavano track food e moto di tutti i tipi, l'atmosfera era assolutamente surreale, sembrava un circo, i Wildays iniziavano a prendere forma.


I circuiti hanno un profumo particolare, è sempre lo stesso, lo sento quando sono via con il team per il WSBK e lo sento qui, anche la sera quando tutto è tranquillo riesci ad avvertire quella adrenalina, quella euforia che solo la pista e le gare possono dare, e di cui questi templi sono pregni. Quando ci sei dentro, ti senti parte di qualcosa, e quello che rende questo evento unico è la possibilità di utilizzare qualsiasi tipo di moto, in pista, dove divisi per turni hanno accesso sia le Moto Racing, che le Special, le Cafe Racer e le moto di serie


E fuori. All'esterno del complesso dell'autodromo c'è un fettucciato per le moto da Cross e quelle da Enduro, e un ovale in terra battuta per il Flat Track. Per chi ama le gare di accelerazione, la pista si ferma due ore al sabato e due alla domenica per una delle
tappe del campionato Sprint Race. Lungo il fiume si può fare fuoristrada. "Mi sembra di avere 10 anni e di stare a Dinsey World", mi ha detto il mio vicino di box, un imprenditore toscano che insieme ad un gruppo di amici erano venuti a girare in pista come loro
abitudine, e per provare tutte le discipline a disposizione, emozionati come bambini.

Questa gioia che hanno tutti nel sentirsi nel paese dei balocchi, che crea questa atmosfera da villaggio vacanze in cui persone e animali di ogni genere, basta guardare noi e i nostri quadrupedi, tutti felici e sorridenti vivono insieme per tre giorni, credo sia il segreto della
buona riuscita di questa manifestazione. E la birra, tanta birra…

L'organizzazione anche quest'anno è impeccabile, solo a Matteo Andreani di Reunion ho visto avere la stessa attenzione e cura per i partecipanti, avendo sempre la massima disponibilità per ogni richiesta o necessità.

Noi ci eravamo organizzati per finire i test delle moto in pista, e sopratutto per realizzare materiale fotografico e video, profittando dei diversi set che l'evento offre sia per le fotografie statiche che per le dinamiche.


Il Venerdi con Max Serra dovevamo realizzare dei servizi fotografici in collaborazione con Dainese & Agv e Italia Independent di Lapo Elkann, che ha realizzato per noi degli occhiali, sui quali grazie ad una speciale vernice termica ad una temperatura di 28 gradi compaiono sulle stanghette i rendering delle Moto. Avevamo bisogno di avere un
ora la pista a disposizione in modo esclusivo per i camera car. Sono le sette del mattino, Marco non solo si adopera per farci avere la pista dalla direzione del circuito, ma guida il Porsche dentro il quale Max Serra è accovacciato, armato della sua Nikon, mentre io
vestito di tutto punto con La giacca Dainese e il casco Agv Anniversario che sono neri e oro come la moto, entro in pista. La nostra prima giornata inizia prestissimo, e sarà lunghissima.


In pista sono l'unica special che gira venerdì, c'è un gruppo di ragazzi tra i 40 e i 50 assatanati, alcuni di questi corre nel campionato amatori e prova il set up per la prossima gara, vedo che intanto è arrivato Gianluca Cannella decido allora di fermarmi ai box
a cambiare moto così da finire tutte le foto delle Tripla nera e oro.
Mi cambio ed esco con la Tripla Competizione 1050. Entro solo per fare dei panning sul rettilineo, tengo montate per cui le carene in alluminio e la flangia ricavata dal pieno dello scarico, che per andare in pista vanno tolte, perché se pieghi tanto toccano e si
rovinano. Avevo girato tanto con questa moto l'anno scorso avevo tutti i riferimenti, avevo bisogno di capire solo quanto potevo piegare prima di toccare, faccio due giri piano e prendo anche quelli. Al terzo giro dopo il primo tornante eravamo in sei tutti vicinissimi io arrivo veloce alla esse, il mono in contraccolpo della staccata pompa eccessivamente e la moto in piega salta letteralmente in aria avendogli fatto la flangia del collettore dello scarico da trampolino, perdo contemporaneamente anteriore e posteriore, e la R1 2018 che
avevo dietro mi entra dentro, finiamo in terra in due. "io non potevo fare nulla ti ero troppo vicino, tu non potevi fare nulla ti ho visto saltare la moto da sotto" mi dirà poi l'uomo educatissimo e gentile con cui sono caduto, davanti a una birra.


Passati i primi secondi di panico, tra le altre 4 moto che ci passavano a destra e sinistra e i marshal che urlavano di allontanarsi perché le moto erano rimaste accese e la mia aveva perso quasi tutta la benzina, abbiamo aspettato sul prato che ci venissero a recuperare,
io per fortuna non avevo un graffio, il pilota della R1 aveva male a un piede, nulla per la per brutta caduta che avevamo fatto. Appena sono arrivato al box in un attimo si è riempito di amici e di chi era vicino, dei ragazzi inglesi, e altri due che erano venuti con le loro special da Bucarest si sono anche offerti di aiutarmi a riparare la moto, sarebbe stata una impresa in due giorni, la parte destra è tutta da rifare. la giornata è stata lunghissima, e io sono comunque contento di tutto il lavoro fatto dalla mattina, le moto hanno due ruote, cadono, il meglio che ti può succedere è farlo in pista con un equipaggiamento di altissima qualità che ti permette di alzarti in piedi senza esserti fatto nulla. Salutiamo i nostri vicini di box, che entusiasti si erano organizzati una grigliata con i Fratelli Guareschi, che nel loro di box presentavano il nuovo telaio da pista, appunto "Varano".


Sabato siamo giù alle nove, arrivava la EF400BB, credo la nostra moto più bella al momento, non vedo l'ora di poterla usare nel fettucciato. Intorno alle dieci inizio a girare con la Tripla 0.0, la 3 cilindri 675, faccio tutti i turni senza fermarmi fino a che la
pista chiude per l'intervallo del pranzo, sono molto soddisfatto la moto è definitivamente pronta, ho tutte le informazioni per lo sviluppo del terzo modello che presenteremo ad Eicma


Mangiamo tutti un hamburger in piedi presi in uno dei tanti track food per correre a bordo pista a vedere le prove della gara di accelerazione. Spero l'anno prossimo di avere una moto per potere partecipare a queste gare perché le trovo fantastiche. Mentre Phonz e Marco affacciati dalla cabina di regia del circuito fanno da speaker come nelle gare americane degli anni settanta è un continuo di cambi di moto, di bombole di nos, e di accelerate. 


Benedetta Zaccherini, come sempre la più cool sul grid, l'ho vista correre con almeno 3 moto, o forse erano 4. La pista riapre, ero entrato la mattina con i Pirelli Diablo
rosso a cui avevo dato una bella pelata, valeva la pena finirli, mi vesto di nero, e con la moto tutta nera entro in pista sotto il sole cocente che infuocava l'asfalto.


Alle 17 finisce il mio turno, la pista è per un ora a disposizione degli ospiti dei Guareschi che provano le loro Moto Guzzi. Mentre i motoroni di Mandello elaborati dai fratelli emiliani girano e cantano, decido di andare allo stand Yamaha Faster and Son dove ero stato il giorno prima a salutare Marco belli, per prenotare un giro con le moto che la casa giapponese ha messo a disposizione per i test ride, per fare un giro domenica, il mio vicino aveva ragione sembra di stare in un parco giochi.

Avevamo deciso di fermarci a cena nell'aera food di Wildays vicino al campeggio, e ne approfittiamo per andare a scattare al tramonto sul fiume qualche foto alla nostra neo arrivata. Sulla sponda del lato del circuito è stato allestito un bar per gli aperitivi, si arriva giù con le moto, il momento è magico, non mi sembra di stare in Italia, ho vissuto a Bali per otto anni, e solo li giri in moto nello stesso modo, con moto di piccola cilindrata raffazzonate, andando piano, senza casco, spesso scalzi e con la tavola legata sul lato, be wild.


Il Taro è quasi del tutto asciutto le poche macchie d'acqua in cui si specchia il sole al tramonto danno dei riflessi incredibili, e mentre il Caballero con in sella un gran pilota si prodiga in evoluzioni e spara pietra dalla sua ruota a destra e a sinistra per un video e gli
obbiettivi di molti, complice la luce, e la fantastica scena, Gianluca realizza dei bellissimi scatti. lasciamo soddisfatti il fiume che sembra essere diventato il Cafe' del Mar dei primi anni.

Domenica non arriviamo prestissimo, era un gran giorno, provavamo la Lucky in Pista ma sopratutto Valentino partiva dalla prima posizione al Mugello. Domitilla Leoni che avevo visto il giorno prima scattare foto in ogni dove, ci invita a prendere un caffè nel loro fantastico Schoolbus. verso le dieci e mezza scendiamo vicino l'ovale del Flat Track per fare qualche foto dinamica con il Suzuki da Cross, per fortuna nel prenderlo ci rendiamo conto che sono da cambiare entrambi i cuscinetti delle ruote anteriori, di moto me ne è bastata una in terra e quindi niente foto dinamiche e video per la EF400.


Entriamo in pista con Lucky, prima io e poi Fuchs, che aveva la mise più figa che ho visto in quei giorni, con una tuta racing che lo faceva apparire a metà tra Spiderman e Carl Fogarty e uno stile non indifferente in pista. Dopo avere mangiato al fresco dell'aria
condizionata del ristorante del circuito, mentre aspettavo nel box davanti al computer l'inizio della gara, passa a salutarmi Calum con la sua incredibile Ducati rosso fuoco 803 'deBolex Special' e approfittiamo per scattare qualche foto alla sua moto insieme con la
Lucky legend sulla corsia dei box. E' una moto fantastica e da vicino si può vedere la altissima qualità del lavoro che la fa sembrare una moto di serie in edizione limitata.


Mancano trenta minuti all'inizio della gara, sotto il tendone centrale nel centro del parco chiuso allestito per l'occasione, la gente che si era accalcata per ascoltare i racconti di viaggio di Roberto Parodi neo direttore di Riders, si sedeva sulle panche difronte allo schermo gigante che dava le immagini in diretta dal Mugello, con le Urla di Di
Pillo al microfono nel circuito Toscano. Io ero nel box con i vicini, e Fuchs che finalmente aveva ripreso colore, avrà probabilmente rischiato brutto nei pochi giri in pista che ho fatto con la Lucky per paura che sdraiassi anche quella. E mentre le moto da sparo gareggiano noi ci godiamo lo spettacolo italiano.

Finita la gara le interviste e tutto quello che si poteva vedere, mentre i ragazzi erano arrivati con il Furgone a caricare tutto, vado sulla collinetta d'asfalto alla fine dei box, che aveva accolto tutti i proprietari di moto da pista due tempi, che erano stati protagonisti
di un evento a loro dedicato il giorno prima, le moto presenti, e anche i loro piloti vintage come le loro tute erano veramente uno spettacolo.

Salutiamo tutti i nostri nuovi amici, di queste giornate italiani e stranieri, le ragazze della sprint race,i ragazzi di Bike Exif e Craftrad, i ragazzi dell'organizzazione e torniamo a casa felici e pieni di queste giornate di lavoro.

L'anno prossimo organizzeremo un contest dove le moto dovranno dimostrare non solo di essere belle, ma di funzionare in modo perfetto nella meccanica e nella ciclistica, e speriamo di farlo all'interno dei Wildays 2019 e di farlo insieme ad Orazio e al RocketGarage."

Photo Credit  MAX SERRA E GIANLUCA CANNELLA

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