Una Sport Café nata dal fuoco e dalla misura, dalla mente di Mattia Foroni e dalle mani di Zac (Roberto Zecca)
Dietro il nome Rustom ci sono due ragazzi che i motori non li raccontano: li vivono.
Non sono art director travestiti da meccanici, ma artigiani veri, che ogni giorno accendono il compressore prima della macchina fotografica.
Mattia Foroni e Zac (Roberto Zecca) condividono la stessa idea di concretezza: meno chiacchiere, più sostanza.
Due percorsi diversi, ma uniti da una visione comune: restituire alla moto il valore di oggetto vivo, costruito con passione, intuito e rispetto per la materia.
Nel loro laboratorio non c’è scena, c’è sostanza: metallo, saldatrici, rumore e prove infinite.
In un mondo dove molti customizer firmano le idee e lasciano il lavoro ad altri, loro fanno tutto in casa. Dalla saldatura alla verniciatura, fino ai dettagli più minuti.
Perché Rustom è prima di tutto è un’officina, non un atelier da copertina, fatta di ferro, saldatrici e olio. Qui ogni parte nasce in casa, ogni soluzione è pensata, provata, rifatta finché non funziona come deve.
Mattia Foroni è l’anima estetica e progettuale: la sua visione dà forma e coerenza ai progetti, bilanciando linee, proporzioni e carattere. È lui che immagina la moto prima che esista, e la disegna con la mente prima che con la mano.
Zac, invece, è il braccio armato, colui che trasforma l’idea in realtà. Sa saldare, costruire, adattare, creare da zero quello che non esiste. La sua precisione dà peso e credibilità alla fantasia di Mattia.
Ma si riconosce lo stesso stile: concreto, funzionale, elegante nella semplicità.
Insieme hanno dato vita a un modo tutto loro di intendere la personalizzazione: niente improvvisazione, solo metodo, precisione e anima. Ogni progetto Rustom è reversibile, curato, coerente. L’obiettivo non è stravolgere, ma reinterpretare: partire da una base solida e portarla altrove, senza mai cancellarne l’identità.
Su questa filosofia nasce la KTM 1290 Hyper Classic, una reinterpretazione in chiave Sport Café moderna di una delle maxi-naked più estreme e divertenti mai costruite: la Super Duke 1290 del 2015.
Il risultato è una moto che unisce tecnica, reversibilità e stile, pensata per chi ama il carattere KTM ma cerca un linguaggio nuovo, più raffinato e con un tocco di eleganza retrò.
La modifica è completamente plug & play, reversibile in ogni sua parte.
Il serbatoio, realizzato su misura, integra la pompa e il galleggiante originali, mantenendo così l’affidabilità e la funzionalità della moto di serie.
L’airbox è stato eliminato, sostituito da filtri singoli che liberano respiro e carattere al bicilindrico LC8, accompagnati dalla rimozione del sistema di ricircolo aria secondaria per una risposta più pulita e diretta.
Il codino è un pezzo unico, scolpito a mano, essenziale e muscoloso.
I fari anteriore e posteriore full LED, con DRL integrati e frecce a LED, danno un’impronta moderna e precisa.
Davanti, un telaietto su misura sostiene la carena in carbonio, ispirata al leggendario stile Paul Smart: un richiamo alla storia, reinterpretato con materiali e proporzioni contemporanee.
Lo scarico è un Cobra, scelto per suono e linea, mentre la sella firmata AS Design aggiunge comfort e carattere artigianale.
Sul banco prova, la mappatura dedicata ha portato il motore a 166 cavalli reali e 135 Nm di coppia, confermando la sostanza dietro l’estetica.
Tra moderno e vintage
La Hyper Classic è un gioco d’equilibri.
Hanno mantenuto il telaio arancione, simbolo immediato dell’anima KTM, e lo hannoo accostato a un verde pastello classico, per creare un contrasto forte e raffinato: la tensione perfetta tra moderno e vintage.
Il risultato è una moto che conserva il DNA aggressivo della Super Duke ma ne trasforma l’identità, portandola nel 2025 con una nuova eleganza meccanica.
Non è solo una moto modificata: è un tributo al design, alla tecnica e alla libertà d’interpretazione.
A dimostrazione che la moto non è solo qualcosa di bello da osservare ma lo è anche da guidare qui il video in pista del progetto finito
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