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Ciao Piro



Salutiamo Fabrizio Pirovano, che ha concluso la sua lunga corsa combattendo la sua battaglia contro una malattia che è stata più forte degli avversari che ha affrontato in pista.
Lui che è stata un pietra miliare della SBK, Fabrizio Pirovano è stato uno dei primi italiani a credere nel nascente campionato mondiale Superbike,: nel 1988, infatti, vi prende parte all'interno di un team privato con una FZ 750 preparata da Peppo Russo. 

Insieme ad altri eroi come Giancalto Falappa e Pierfrancesco Chili hanno scritto pagine epiche del motociclismo
La sua carriera iniziò sui campi di motocross ma a causa di problemi ad un ginocchio, e per nostra fortuna, si avvicinò alla velocità.
Questo suo background di esperienza gli hanno donato una grande sensibilità di guida rendendolo quasi un funambolo, quando la moto perdeva aderenza infatti era quasi imbattibile sul bagnato, capace di numeri da stuntman a fine gara, ancor prima che diventassero di moda come mai giorni nostri, tanto da essere invidiato dagli avversari, gente del calibro di Fred Merkel. 



Con la Casa dei tre diapason ha raccolto molti migliori risultati della sua carriera, che correndo dal 1988 al 1993 con una Yamaha OW01. Si piazza due volte secondo nel mondiale, nel 1988 e 1990, e vince ben cinque titoli italiani nel 1987, 1990, 1992, 1993 e 1994
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   Questa in foto è la YAMAHA FZR 750 R OW01 la moto nata per battere la fortissima Haonda RC 30 e che Piro portò al 5° posto nella classifica finale del campionato  










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