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We Are Outlaw !


Oggi nella rubrica Alzo Zero affrontiamo un argomento che è sotto gli occhi di tutti ma che da più parti si fà finta di non vedere o prendere posizione per non creare problemi all'ambiente almeno per quello Italiano.
Vi siete mai soffermati a leggere cosa viene riportato sul libretto di circolazione della vostra moto ?

Bene quei dati , dalle queste ciclistiche al peso , sono le caratteristiche tecniche che vengono controllate dalle forze dell'ordine in caso di controlli e quindi noi tutti che ci dedichiamo a fare modifiche ai nostri mezzi non siamo ne più ne meno che dei fuorilegge per il codice della strada del nostro paese. 
Ma vediamo cosa ne pensa il nostro Gighen. 


"Special, special, special ovunque, dalle scrambler alle caferacer e molto altro, ad ogni angolo mediatico che si incontri o cerci.
Ma per le strade dove sono queste motociclette?
Se ne vedono davvero pochissime,o perlomeno io ne trovo di rado parcheggiate o in movimento per le citta'. Strano tutto questo,ma se la rete web pullula di special, le riviste che si occupano  di questo argomento crescono, tutti le vogliono se le costruiscono a volte per cosi' dire costruiscono...ma insomma alla fine dove sono queste moto, se per le strade non si vedono?
Sorge un dubbio in tal proposito, non e' che non si vedono per le strade perche' sono delle "FUORI LEGGE"?
Tutte queste motociclette modificate non possono circolare per le nostre strade, la legge italiana e' chiara e tremendamente restrittiva in merito .
Telai piu' corti, gomme  di misure  non omologate da libretto, serbatoi carburante sostituiti, marmitte non omologate, fanali e frecce aftermarket omologati non conformi al mezzo se sostituiti alle originali e tanto altro ed altro ed altro.



Vedo e leggo tutte le settimane in giro per l'Italia di raduni e giri turistici aperti alle special, ma se fuori da questi raduni oppure lungo il percorso di un giro turistico ci fossero dei posti di blocco della Polizia Stradale dove andrebbero a finire tutti quei libretti di circolazione?? Bella domanda!
ci sarebbe da ridere anzi piangere meglio.
Forse, tutte queste moto una volta ultimate nelle loro modifiche passano da altri paesi per poi rientrare in Italia con nuova carta di circolazione e quindi omologazione?qualcuna si', ma la quasi totalita' mi sento di dire NO.
Ritengo che questo Stato/Nazione debba fare qualcosa in merito, per evitare che qualunque persona possa di punto in bianco modificare le motociclette a suo piacimento senza conoscere le conseguenze delle modifiche stesse, ovviamente non mi riferisco alla sostituzione di frecce o piccoli accessori (ritengo che piccoli accessori come frecce e fari se omologati debbano essere di libera sostituzione) ma a modifiche importanti vedi sostituzione forcelle da steli tradizionali a steli rovesciati,valori si avancorsa modificati, differenti quote ciclistiche, forcelloni tradizionali  trasformati in mono braccio; molto spesso  modifiche in antitesi al progetto iniziale dell'ingegnere che ha progettato e certificato la motocicletta ; ma se le motociclette in questione rimangono in salotto nulla  da dire ovviamente, basta non circolino liberamente! magari facendo correre dei rischi ad altre persone.
Ritengo che ci debbano essere dei centri autorizzati alle modifiche radicali, che certifichino e garantiscano l'operato e la sicurezza al cliente finale e a tutti gli occupanti delle strade quando quel mezzo circola tra loro.
Chiaro che non c'e' nulla di male nella trasformazione completa o parziale della motocicletta, anzi ben venga come espressione contemporanea, ma si conoscono i rischi di utilizzo?
Esci di casa con il tuo nuovo mezzo trasformato proprio come lo volevi, ti senti figo la strada e' la tua, dopo 30 metri ti fermano forze dell'ordine controllo...ritiro del libretto revisione da fare e bla bla bla
Cornuto e mazziato te ne torni a casa con il nodo in gola e il portafoglio vuoto.
Ma ci pensate?
Deve essere regolamentato tutto questo, come in molti altri paesi, altrimenti i "FUORI LEGGE" dovranno continuare a girare nel paesino dove tutto e tutti si conoscono cosi' da non correre rischi, oppure girare liberamente PERO' consci del fatto di rischiare di tornare a casa a piedi e non guidando l'amata due ruote con cui si e' usciti.
Gighen"

Prossimamente vi daremo anche qualche dritta su come risolvere il problema in maniera legale, quindi restate sintonizzati qui sul RocketGarage.

3 comments

  1. Liberalizzare ok, con regole che negli altri paesi (vedi Inghilterra o Germania) sono molto piú aperte che in Italia ma costituire dei centri di revisione autorizzati solo per le modificate mi sembra quantomeno paradossale oltre che ridicolo.
    Si sfocierebbe nel solito consociativismo che porta guai peggiori ed é uno di mali di questo paese...consociativismo del quale si sente giá l'odore...

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  2. Basterebbe applicare le stesse norme dei cugini tedeschi: relazione giurata di un ingegnere e approvazione, o diniego, ma in tempi rapidissimi, da parte del TUV... Peccato che una cosa del genere, in Italia, comporterebbe l'impegno serio di qualcuno che invece in ufficio va a scaldare la scrivania e, in tutta probabilità, si tradurrebbe in tempi biblici, tasse insostenibili e, magari, una nuova scusa per elargire mazzette...
    PS: Io incece di special, in giro, ne vedo tante. E con la crisi, sono ricicciate fuori dai garage tutte le scalcinate, ma bellissime, Honda Four e Beemer degli anni 70-80 che, per mettersi in moto, hanno richiesto l'installazione di componenti aftermarket, i più svariati, che negli anni settanta nemmeno esistevano... Altro che libretto di circolazione (ammesso che non sia sostituito da una bella denuncia di smarrimento!!!).
    Facciamocene una ragione. Il movimento custom è una realtà. Come sempre accade in Italia, se ne accorgeranno dopo i fuochi!

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  3. Ritengo che una soluzione possa essere quella usata in alcuni stati, tra cui (se non mi sbaglio) gli USA.
    Vengonod date delle specifiche di base da rispettare, e poi uno mette in strada quello che vuole, a patto che queste specifiche vengano rispettate.
    Come uno possa verificare se vengono rispettate, sono affari suoi, quello che conta è la certezza che se succede qualcosa o semplicemente viene effettuato un controllo e il veicolo non rispetta quella specifiche, sono cavoli molto ma molto amari.
    In altre parole si responsabilizza in modo TOTALE chi utilizza il veicolo, che deve farsi carico di accertarsi che il veicolo sia conforme alle richieste.
    Se uno compera la moto modificata non deve fare altro che richiedere un certificato che ne attesti la conformità, meglio se rilasciato da un ente terzo. Se uno fa tutto in casa, deve fare qualcosa che vada bene, poiché alla fine chi ne risponde è il proprietario.

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