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Desert Trophy


Oggi vi voglio raccontare il sogno un pò visionario di un gruppo di amici , gente abituata ad andare in giro per i passi di montagna aggrappati ai mezzi sterzi delle loro moto

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"Tre giorni dopo il ritorno dall'Isola di Man già circolava l'idea bislacca di portare le stesse moto, le nostre Bonneville, in una terra completamente diversa, l'Africa. Oggi, di ritorno da 10 giorni nel deserto del Sahara possiamo dire di avere dato forma a quel pazzia. 6 moto così forse non le avevano mai viste i berberi che popolano il sud della Tunisia, ma di sicuro non avrebbero potuto vedere passare di meglio a quelle latitudini, e pensare che c'è chi la considera solo una motoretta spompata buona per fare qualche giretto "sottocoppia" fuori porta. Non è stato facile, la moto è un pachiderma e la sabbia del deserto è incredibilmente soffice, ma grazie soprattutto ala forza del gruppo e al sostegno che ci siamo dati l'un l'altro siamo riusciti a compiere un percorso che non avremmo mai pensato fosse possibile, superare i cordoni di dune alte anche 4/5 metri e planare sulla sabbia avvolti in uno stupendo gioco di colori e immagini. Senza dubbio l'esperienza più emozionante che ognuno di noi ha vissuto, un ricordo tatuato sulla pelle per chi ha avuto l'incoscienza di volersi mettere alla prova".



Queste righe mi arrivano da Gianni Fersini che porto partecipo al contest di Special Bike nel 2011 con la sua Bonnie in versione cafe racer . Le sue sensazioni le possono capire solo chi come me è stato nel deserto tunisino e proprio con lo spirito della sfida senza ma ben che minima preparazione fisica /tecnica .



"Beh, la mia bonnie forse ricordi com'era...diciamo molto lontana da qualcosa di adatto. Ho rimontato delle pedane non arretrate e un manubrio alto, alleggerito tutto il possibile utilizzando parafanghi in plastica e riducendo qualsiasi orpello, sella corta tipo regolarità con parafango con passaggio alto sopra al telaietto reggi sella, serbatoio di riserva (verniciato in casa), eliminazione del faro anteriore, tabella portanumero tipo dirt track con faretto ellissoidale, specchietto pieghevole, poggiapiedi artigianali, ruote tassellate, cerchi tubeless, paracoppa e paramotore, fianchetti stretti in alluminio, scarichi alti bendati e alleggeriti (senza terminali ma silenziati) e soprattutto rivisitazione della zona airbox (utilizzando la scatola batteria sotto sella come scatola filtro per proteggerla meglio). Molto orgoglioso di aver stravolto la moto e di aver fatto tutto da solo. "






Ma tutto questo non era minimamente concretizzabile se non fosse stato un gruppo unito e affiatato perchè affrontare il deserto mette a dura prova non solo i mezzi ma ancor di più il fisco e la psiche e ogni inconveniente può diventare un problema insormontabile se alla spalle non si ha un gruppo che si aiuta e si incita senza la voglia di protagonismo sia in moto che senza  

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