Quella dei maestri carrozzieri modenesi è una delle più affascinanti storie del motorismo italiano, ma anche una delle meno conosciute. È la storia di quegli artigiani che con passione e talento hanno dato vita a capolavori ormai leggendari, tanto che le cinque auto più quotate al mondo sono tutte opera loro.
Già nel 1951, le auto erano considerate opere d'arte legittime e pronte per il museo. Da quel momento, i musei d'arte e le mostre in galleria si sono concentrati quasi interamente sui designer che hanno abbozzato e disegnato quelle auto su carta e piuttosto poco - se non del tutto - sugli artigiani che hanno tradotto quei rendering nei prodotti finali in acciaio e alluminio.
Cosa ci rimane, oggi, di quella meravigliosa avventura?
Come far conoscere alle nuove generazioni un’arte unica, che appartiene a un’epoca ormai tramontata ma che fa parte del patrimonio italiano?
Se vigesse nel mondo della carrozzeria ciò che vale in quello dell’arte figurativa, dove le opere sono sempre associate ai loro autori, i nomi di Giancarlo Guerra, Afro Gibellini e Oriello Leonardi sarebbero conosciuti come sono note le varie Ferrari GTO, California o Testarossa che sono nate dalle loro mani all’interno della Carrozzeria Scaglietti. Grazie all’impegno dei tre artigiani appena citati, riconosciuti come riferimento della Carrozzeria modenese, è nato il progetto #modenart.
Da due anni, Guerra, Gibellini e Leonardi dedicano la loro esperienza, le loro competenze e la loro passione alla realizzazione di una collezione unica al mondo. Essa riunisce le loro opere originali, identiche a quelle da loro stessi realizzate in passato. Tutti i modelli sono stati elaborati con le stesse attrezzature, le stesse tecniche e soprattutto le stesse mani che li avevano modellati allora. #modenart vuole salvaguardare questo glorioso patrimonio e permetterà di trasmettere alle generazioni future i più grandi capolavori di stile dell’automobile modenese.
La #mostra, intitolata “ModenArt: gli scultori del movimento”, è stata inaugurata l’11 ottobre 2019 nella prestigiosa cornice della Chiesa San Carlo di #modena. Allestita dallo storico dell’arte Philippe Daverio e realizzata con il contributo dell’Automotoclub Storico Italiano (orgoglioso di abbracciare un progetto culturale così importante) offre la possibilità di scoprire le opere realizzate e firmate personalmente da questi “artisti carrozzieri”: le carrozzerie in alluminio, i manichini e i tipici “filoni”, termine gergale che si riferisce alle strutture in tondino di ferro sulle quali vengono sagomati e posati i fogli di lamiera. Oggetti che rappresenteranno otto superstar “made in Modena”, come il prototipo della Ferrari GTO del 1961, le GTO 1962 e 1964, la 500 Mondial, la 250 GT Nembo Spider, la Maserati 151/3 e la Cobra Daytona.
La #mostra è per tutti un viaggio meraviglioso alla scoperta di veri geni di grande talento e di altrettanta modestia, protagonisti di una terra e di un’epoca che celebrava la bellezza, la creatività, il sogno e l’ottimismo al punto di fare di una carrozzeria una vera e propria opera d’arte.
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