Titulo

The future is here: Vyrus Alyen


Vyrus it’s an innovation workshop of Italian Made in Rimini craftsmanship that have been shaping customers’ dreams, for over thirty years, through functional design of elements  and using best materials available.
Now it’s Alyen story, the new Vyrus created: a story of passion, art and competence.



Nothing has a conventional behaviour, innumerable invention and technologies as well as the design proportion and volumes that are totally reinvented.
They knew that Ascanio Rodorigo is working on his new bike, the Alyen, the result of study and artistic flair, qualities that have made him known all over the world.


In a moment this bike makes all the others on the market look old and obsolete, so innovative that it seems to come from the future.
Tense and decisive shapes that push forward, push the body and the thought towards a new dimension, it must be observed with a careful and curious eye as well as eager to move forward in time and space


"We approached Alyen with philosophical attitude, emphasizing art expression, as essence of an artistic concept for a traditional motorcycling use, it’s the actual idea of what the future is expecting from us…this is Vyrus!" 


Alyen 988
Vyrus è un’affezione positiva, lo è fin dalla prima creazione: infondere l’arte nella tecnologia per costruire motociclette e accendere la passione in chi sposa la nostra filosofia.
Alyen è l’ultima creatura, un condensato di conoscenza acquisito in 35 anni di attività e una storia vissuta nella terra dei motori, proprio nel suo cuore, al centro del mondo! In questo momento storico abbiamo tutti bisogno di un contagio di passione e amore.


Design
Alyen nasce da un bozzetto realizzato da Adrian Morton. L’idea perfetta per il layout di una moto con lo sterzo indiretto e il doppio forcellone! Una sfida impegnativa per la particolare disposizione dei componenti, un gioco di strutture sospese nel nulla che rappresentano più una creatura del futuro piuttosto che una motocicletta.
Ascanio Rodorigo sviluppa con Yutaka Igarashi (il designer Giapponese con il quale insieme a Sam Matthews ha disegnato la 986 M2 nel 2011) ben 57 versioni differenti in un arco temporale di 9 anni, una gestazione infinita per le complessità intrinseche del progetto. Un complesso lavoro di coordinamento dell’Ufficio Tecnico con il Design di Vyrus per la prototipazione e la messa in strada dell’avveniristico prototipo. La rivoluzione riguarda la stessa concezione della prototipazione, intesa come processo delle attività da svolgere per l’ottenimento del prodotto finale. Non è stato modellato un solo grammo di clay (un tipo di materiale che si usa per la modellazione delle forme nell’automotive), non essendoci proprio una base concettuale sulla quale strutturare una motocicletta. Dove posizionare tutti i componenti? L’aspetto è quello di una creatura di altri mondi, un corpo centrale di dimensioni importanti, sviluppato tridimensionalmente in antitesi rispetto una motocicletta convenzionale. La testa dell’animale si protende a sbalzo completamente distaccata dal corpo e racchiude il sistema di sterzo HWSS (Hydraulic Wired Steering System) un meccanismo sviluppato da Vyrus che combina due cavi in acciaio legati alle estremità del manubrio e collegati rispettivamente ai lati della ruota. I cavi sono sigillati in una speciale guaina con all’interno uno speciale fluido a base di nano particelle che provvedono come un pistone idraulico a spingere il movimento della ruota mantenendo il feeling di guida confortevole e sicuro. Il sistema stesso è ridondante e se anche si rompesse un elemento, il suo opposto è in grado di svolgere le funzioni nella stessa identica maniera. 
L’aspetto più affascinante del sistema di sterzo è che stando seduto in moto non ci sono elementi interposti fra il manubrio e la ruota anteriore. Va enfatizzato il fatto che osservando la moto di profilo ci sono molti spazi completamente vuoti fra manubrio e ruota, lo sterzo lavora in “remote control”, un aspetto totalmente inedito in una motocicletta, una novità nel design e nella tecnologia al tempo
stesso. La sella cucita a mano su una base in carbonio, consiste in due elementi separati che ricoprono una struttura appendice del corpo centrale in magnesio; insieme ai suoi componenti dà l’idea di un elemento molto sottile dove si siede il pilota, quasi incapace di sorreggere un peso. L’aspetto principale della seduta è che la sella è molto bassa, questo permette la guida di Alyen davvero a chiunque senza necessariamente essere motociclisti esperti, come succedeva nei modelli precedenti di Vyrus. L’altezza da terra è di soli 800mm!!!


Motore
Alyen è equipaggiata con il Superquadro 1299 Ducati che la casa di Borgo Panigale ha realizzato appositamente per Vyrus in 20 unità. Un motore potente, oltre 200 cavalli e dalla personalità indiscussa, il giusto cuore di un veicolo estremo nelle forme e nei contenuti. Il motore è dotato di due corpi farfallati motorizzati controllati elettronicamente “Ride by Wire”. Il bicilindrico raffreddato ad acqua si sposa perfettamente con i telai ad Omega realizzati in lega di Magnesio. L’elettronica spinge le funzioni vitali in configurazione Euro 5. Una piattaforma inerziale provvede a regolare l’erogazione e ne controlla la stabilità.
Il Cambio ha un dispositivo elettronico per l’inserimento delle marce senza l’ausilio della frizione quando la guida sportiva lo richiede.


Telaio
Il Magnesio è la lega del futuro, le sue caratteristiche sono notoriamente straordinarie, è leggerissimo e rigido allo stesso tempo e permette un risparmio di peso fino al 30% rispetto alle stesse forme realizzate in lega leggera di Alluminio. È un metallo affascinante, molto delicato ma allo stesso tempo diventa affidabilissimo una volta trattato con le corrette tecnologie. In passato il magnesio era vulnerabile agli agenti esterni come raggi UV o l’umidità. Oggi esistono tecnologie che permettono di garantirne l’integrità “a vita” e Vyrus ha saputo ricercare e reperire le soluzioni tecniche adeguate. Sono realizzati in magnesio i Telai a Omega, i traversi di ancoraggio, cosi come pedane e supporti
pedane, i collegamenti del sistema Anti Affondamento dell’avantreno, i supporti dei radiatori e le leve del cambio e freno posteriore. Tutti i particolari sono ovviamente disegnati in Vyrus dove vengono anche realizzate le maschere per la lavorazione e i percorsi CAM delle macchine a controllo. Infine vengono costruiti tramite lavorazione meccanica internamente in Vyrus. Una filiera interna di
altissimo livello, fondamentale per il controllo totale della produzione e la qualità.
In Magnesio è costruito anche il braccio oscillante anteriore, il monobraccio posteriore e il corpo centrale (quello situato dove si trova tradizionalmente il serbatoio). In questo caso sono realizzati tramite una fusione in terra. Un procedimento antico ma realizzato con le moderne tecnologie. Questo ha permesso di realizzare le forme desiderate e soprattutto l’aspetto grezzo degli oggetti che dona alle superfici un aspetto realmente simile alla “pelle della creatura”. Ogni aspetto è stato disegnato e studiato per trasformare la “machina” in essere vivente di un altro universo, tipico dell’architettura
dell’ingegneria organica di Vyrus. Il corpo della macchina è un involucro in fibra di carbonio che racchiude in sé i serbatoi nelle due pance laterali e il radiatore nella parte centrale superiore. Il
corpo è una struttura portante realizzata stratificando vari layer in tessuto preimpregnato di resina che viene cotto in autoclave a 120*. Lo strato finale del composito è in tessuto unidirezionale (UD), cioè una infinita serie di filamenti di spessore centesimale, disposti tutti in una solo direzione. Disporre questi strati in varie direzioni permette un controllo della resistenza del pezzo, calcolato a seconda delle necessità. Inoltre la superficie finale in UD ha un aspetto visivo assolutamente unico, molto elegante, sembra come una raffinata venatura del legno. La perizia necessaria per realizzare strutture in UD è sopraffina e non di facile realizzazione, ciò contribuisce a valorizzare il manufatto. Anche Il carbonio qui fa un salto in avanti nello stile.


Sospensioni
Vyrus ha a lungo sviluppato la sospensione a Push-Rod ma un ulteriore passo avanti scaturisce dall’utilizzo di un nuovo dispositivo realizzato da Ohlins. La casa svedese ha in catalogo un ammortizzatore, il TTX 40 MK “thru rod”, contraddistinto dalla particolare configurazione dello stelo che scorre all’interno del corpo dell’unita sospensiva. In pratica funziona come un ammortizzatore di sterzo. Questo permette di non influenzare il comportamento dell’ammortizzatore perché non c’è il serbatoio dell’aria che solitamente è gonfiato a 12 atmosfere e spinge CONTRO il pistone dell’ammortizzatore. In questo caso la pressione è la medesima su tutti e due i lati del pistone idraulico con notevoli vantaggi sul controllo della risposta a terra degli pneumatici. Le
biellette regolabili e i bilancieri di supporto sono realizzati in Ergal 7075.


Impianto Scarico
Dal motore i due collettori primari di 60 mm entrano in un contenitore cosiddetto di compensazione. Il contenitore è formato nella parte superiore da un coperchio in lega di alluminio totalmente realizzato mediante lavorazione di fresa. Il coperchio contiene gli innesti dei due collettori primari in entrata e un labirinto di separazione atto a frammentare il suono man mano che i gas avanzano al suo
interno. In mezzo al labirinto sono situate la valvola parzializzartice di scarico e le sonde Lambda. Il tutto lavorato in maniera certosina per uno spessore di 3mm su tutto la superficie. A questo è avvitato il coperchio inferiore, pregevole lavorazione artigianale, costituito da un parallelepipedo a forma trapezoidale in lamiera di acciaio inox spessore 1 mm, piegato a mano e saldato a TIG senza  apporto di materiale per mantenere una uniformità di spessori onde evitare rotture: la lamiera contiene una ulteriore e più piccola lamiera al suo interno che serve a trattenere uno strato di materiale fonoassorbente fra esse. Questo coperchio funge da vera e proprio silenziatore. Infine dal semilavorato superiore fuoriescono I due tubi che costituiscono più che altro la parte estetica dello
scarico estendendosi fin sotto la sella e coperti da una protezione in carbonio (sempre in UD) che funge anche da parafango posteriore oltre che da elemento estetico/funzionale del veicolo.


Ruote e Freni
ROTOBOX ha realizzato per il progetto Alyen una serie speciale di ruote in composito di eccezionale fattura e caratteristiche tecniche, oltre che il look all’avanguardia. In perfetto stile Vyrus le 10 razze di soli 5 mm di spessore, e il peso straordinariamente ridotto; alloggia all’avantreno un Pirelli Diablo
Supercorsa SP V3 120/70 ZR17 con il canale di 3,5” e al retrotreno un canale di 6” per un Diablo Supercorsa SP V3 200-60 ZR 17. L’impianto freni all’avantreno prevede due differenti opzioni, una prevede l’applicazione di un set di dischi Carbonceramici, l’altra possibilità per il disco Brembo T-drive di 320 mm versione “pista bassa” molto leggeri e performanti derivati dalla SBK cosi come la pinza Brembo GP4 RR P4 32/36 CNC Monoblocco è un punto di riferimento nel Motorsport. Al retrotreno il disco freno Brembo di 245 mm frenato dalla pinza Brembo SS P2 43 CNC. Per i comandi al manubrio la Brembo fornisce la bellissima pompa freno e frizione Radiale RCS “Corsa Corta” che oltre ad essere un prodotto di elevatissime performance ha nel suo design moderno il suo valore aggiunto. Il tutto asservito dal Sistema Anti Bloccaggio di serie.


Comandi e Luci
I comandi a manubrio delle varie funzioni sono realizzati a controllo numerico, lavorati dal pieno. Il manubrio, capolavoro di ingegneria, nasconde al suo interno tutti i tubi olio e i cavi elettrici, ha funzione di comando della ritrasmissione del moto ai cavi dello sterzo. La sua forma complessa è studiata a supporto delle molteplici applicazioni a cui è finalizzato, anch’esso frutto del design delle
tecnologie che Vyrus ha dovuto sviluppare per Alyen. Realizzato da un blocco pieno in Ergal (lega leggera di straordinaria qualità) e lavorato con la fresa a controllo. Il manubrio è alloggiato nella “proboscide” del corpo in composito cosi come il cruscotto, il Truckontrol di COBO il cui schermo con tecnologia TFT è stato graficamente studiato specificatamente per Alyen.
L’impianto di illuminazione consiste in due mini spot LED sovrapposti per la luce abbagliante e anabbagliante a loro volta parte integrata di un inserto luminoso che funge da daylight. Al retro un piccolo fanale di posizione/stop integrato nel supporto targa e frecce. Anche questo elemento è in composito, progettato per resistere alle vibrazioni e sorreggere gli elementi di frecce, fanale, targa e
relativi ancoraggi. Il design del supporto targa/frecce è studiato per essere
“invisibile” e integrarsi nelle forme e gli oggetti del retrotreno. 


TECHNICAL SPECIFICATIONS
Engine type:  Ducati  4 stroke  2 cylinders  L shaped 90° Desmo drive

Bore:  116 mm

Stroke:  70.8 mm

Displacement:  1285 cc

Compression ratio:  11,3 : 1

Lubrication system:  forced by gear pump

Cooling system:  Watercooled

Power: 205 cv @ 10.500 rpm

Gearbox:  6 speed

Clutch:  wet clutch

Fuel injection:  Electronic Injection

Front suspension:  Push Rod Twin Pivot Vyrus 

Rear suspension:  Push Rod Twin Pivot Vyrus

Frame:  Vyrus Magnesium double omega design combined with a self supporting composite Body

Steering System: Vyrus Hydraulic Wired Steering System

Caster angle:  17° to 25°

Trail:  84 mm to 112 mm

Front tire:  120/70 ZR 17

Rear tire:  200/60 ZR17

Fuel tank capacity:  11 lt

Wheelbase:  1575 mm


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