"Pensavo che si trattasse solo di mettere benzina, allacciare il casco e attraversare l'America con due motorini improbabili. Pensavo pure che si trattasse solo di compilare un foglio con mittente e destinatario, girare del nastro adesivo intorno ai motorini, una vecchia coperta e, andare ad aspettarli a Chicago. GRANDE CAZZATA. La verità è che non avevo ancora capito che già tutto questo facesse parte del viaggi". - Henry Favre
Mauro Paillex© |
Questa mattina Henry e suo padre sono partiti da Malpensa destinazione Chicago dove li aspettano i due Ciao “Mio” e “ Tuo”, spediti quale giorno fa da Venezia. Dopo mesi di lavoro tutto è pronto e l’avventura di #Americainciao può avere inizio.
Il viaggio fa parte del progetto HiGear, il nostro servizio Indivisual per chi vuole far emergere i valori e l’anima del proprio brand attraverso uno storytelling non convenzionale.
Prepararsi a un’esperienza così non è stata una passeggiata. Abbiamo iniziato a lavorare con Henry a questo progetto a Maggio, da allora di strada ne abbiamo fatta tantissima.
Alla base di tutto c’è stata la ricerca degli sponsor, l’ organizzazione logistica del viaggio, la preparazione dei Ciao e in seguito la creazione di tutta l’immagine grafica e di comunicazione.
Mauro Paillex |
Al di là di questo nient’altro è stato pianificato, perché come dice lo stesso Henry “Non è bello programmare molto, siamo dei viaggiatori, non dei turisti. Se avessi una lista di cose da fare, da vedere e da portare, sarebbe solo seguire un piano e spuntare man mano.”
I due Favre percorreranno la fantomatica Route66 (5.000km) che collega Chicago a Los Angeles in circa in 35 giorni. Gli imprevisti e le sfide saranno all’ordine del giorno, a complicare le cose il fatto di trovarsi in un paese straniero, con usi e costumi differenti e nel periodo invernale con l’incognita tempo/neve.
Il più agitato dei due è sicuramente Alessandro (il papà di Henry), che per la prima volta si trova ad affrontare un’impresa come questa. «Sì, diciamolo pure: mi sto cagando addosso. Ormai ho un’età , penso che tante ore così in sella a un motorino mi possano dare problemi fisici. E se succede qualcosa? Henry è abituato, lui vive con l’idea che c’è sempre un piano B, se il piano A non funziona. A me piacerebbe molto che il piano A funzionasse». (Estratto dall'articolo di oggi de La Stampa)
Mauro Paillex © La prima sfida che si troveranno ad affrontare una volta arrivati, sarà recuperare i due Ciao, trovare un modo per far stare tutto quello che hanno portato con sé sui motorini, vendere le valige che ovviamente non potranno portarsi a presso e fare la sim americana.
Per sapere cosa accadrà in seguito e vivere giorno per giorno con loro questa incredibile storia non vi resta altro da fare che seguire l’hashtag #americainciao.
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