Nel 1981, "Fast Freddie" Spencer gareggiò nella serie AMA Superbike Championship per Honda a bordo di una Honda CB750F Super Sport modificata finendo al 2 ° posto nel campionato dietro Eddie Lawson sulla sua Kawasaki.
Nello stesso anno un giovanissimo Davide Merzi , appassionato di appena 8 anni, andava per la prima volta a vedere un gara di moto, la famosa 100 Miglia di Imola, e si innamorò della prima moto che viste sbucare dalla curva della Acque Minerali , una Honda CB 750 con il numero 88, era Roberto Pietri pilota venezuelano che ha calcato le scene della AMA Superbike e AMA F1 tra la fine degli anni settanta ed i primi anni ottanta, uno dei grandi interpreti dell'epoca pionieristica della AMA Superbike insieme a: Wes Cooley, Mike Baldwin, Freddie Spencer, Eddie Lawson, Mike Spencer.
Davide all'epoca correva con le minicross con il numero 87, la prima cosa che fece fu modificare il numero di gara togliendo il 7 e creare un bell'8 con lo scotch per farlo diventare 88, lo stesso della moto di cui si era innamorato.
Questo numero ha accompagnato Davide Merzi durante la sua carriera motociclistica , ma in cuor suo albergava la promessa di ricreare quella SBK che fece scoccare la scintilla.
L'occasione è arrivata solo poco tempo fa, grazie a una soffiata di un amico che gli ha permesso di trovare un vecchia CB 750 in stato di abbandono, radiata ma con documenti in regola...era perfetta per il suo progetto.
La moto aveva solo 19.000 km , è stato tutta montata in ogni sua singola parte e ha cominciato a tagliare e modificare tutto ciò che non era necessario al suo progetto, come la semiculla per togliere la fusione del cavalletto laterale da peso di quasi 1,5 kili.
Il telaio nella parte bassa è stato ricostruito inserendo un asse interno per irrigidire la zona di attacco , sono stati accorciati i prigionieri del motore per ricavare attacchi diretti al telaio per le pedane in ergal alzate rispetto alle originali di 12 cm e arretrate di 9.
La ciclistica è stata rivista nelle quote adottando una forcella Kayaba di tipo tradizionale di provenienza Yamaha cosi come il cerchio anteriore da 17x3,5 e dischi freno da 300mm x 5mm e una pompa radiale Braking da 19.
Al posteriore una ruota di un CBR 600 con pneumatico 180/60/17 e pinza freno R6 .
In manubrio in ergal e controllato da un mono ammortizzatore di sterzo che evita gli sbacchettamenti alla alte velocità .
Il motore di 749 cc già ottimo di suo è stato migliorato lavorando i condotti di aspirazione e di scarico per accordarli ai nuovi carburatori che saranno un prossimo step
Altra nota è lo scarico interamente costruito a mano in lunghe nottate in garage rubate al riposo.
La moto è stata realizzata con un budget minimo e con parti economiche di altre moto, segno che quando si ha gusto e si fa quello che si sta facendo, non servono grossi investimenti per creare qualcosa di bello e funzionale
Con questa moto realizzata in casa il nostro Davide vuole realizzare il sogno di emulare il quel pilota che lo fece innamorare, infatti si è iscritto alla Prossima 100 Miglia di Imola.
Davide Merzi non un giovincello ormai ha 47 anni e ha trascorsi agonistici nel mondo del Supermotard , ma per lui tutto questo è un sogno che si avvera
Volevo fare i complimenti al ragazzo della bassa reggiana Merzi Davide che ancora una volta ha dimostrato la passione di famiglia, Un lavoro frutto di notti insonne, stimolato da un amore incondizionato per i motori e tutto ciò che li circonda. Questo il risultato che non poteva che uscire dalla Motor Walley dove nelle vene circola benzina, e la pressione si misura ad ottani. Grandissimo Davide. Un amico.
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