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Wankel Engine


LA TECNICA
Il segreto del Wankel sta nella sua semplicità: non ha parti in moto alternato e non ha organi della distribuzione che, inevitabilmente, contribuiscono a peggiorare il rendimento del classico motore a ciclo Otto.
Il Wankel è costituito da una camera di combustione (Statore) a sezione “pressoché” ovale con una strozzatura appena percettibile all’altezza della mezzeria. Tecnicamente, tale forma è detta epitrocoide: in pratica è molto simile a quella di un’arachide, una nocciolina, dalle curve un po’ smussate. All’interno di questa camera ruota eccentricamente, perché calettato su un ingranaggio di tipo epicicloidale, il rotore, ovvero un blocco di metallo a sezione triangolare con i lati lievemente convessi (giusto per cercare altre analogie, è la forma del logo Lancia).
Il rendimento del Wankel è elevatissimo per due motivazioni.
La prima è facilmente intuibile: a differenza di un motore a pistoni, in cui la fase utile (ovvero quella in cui si genera energia) e solo quella di scoppio, mentre per tutto il resto della corsa il pistone consuma energia perchè trascinato dall’inerzia (nel caso dei monocilindrici) o dal lavoro degli altri pistoni, per ogni giro del rotore le fasi utili sono ben tre, una per ogni lato dello stesso.
La seconda motivazione risiede nell’assenza dei manovellismi presenti, invece, sui motori a pistoni e che contribuiscono al dispendio energetico. Il Wankel non ha bielle, non ha alberi a camme, né valvole. Ha il 40% di componenti in meno, e non ha parti in moto alternato: un bel vantaggio. Il motore rotativo è in grado di girare a regimi impensabili per altri propulsori, senza danni. E poi, rendimento elevato significa elevate potenze specifiche o, in altri termini, bassi consumi.


Perché, allora, nonostante queste caratteristiche geniali, il motore rotativo e rimasto sostanzialmente legato alla caparbietà della sola Mazda anziché essere diffuso capillarmente come sarebbe logico aspettarsi?
Il motore di Felix Wankel ha due difetti intrinseci di difficile superamento: l’escursione termica tra il lato aspirazione / scarico e quello combustione, diametralmente opposti e la tenuta dei segmenti, posti ai vertici del rotore.

Da omniauto.it

5 comments

  1. Il brevetto del motore Wankel è stato acquistato da mazda, per questo la casa giapponese è l'unica ad utilizzarlo.
    Inoltre ha degli svantaggi non da poco, il primo è il consumo molto alto di carburante, il secondo e il consumo dei segmenti di tenuta che spesso obbligano anche la sostituzione del rotore, una spesa non da poco...

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  2. Oltre a questo ,secondo me si sbaglia nel calcolo della cilindrata ,cosi facendo il paragone con motori della stessa cubatura il rotativo risulta più performante , imfatti si tiene in considerazione una camere ( quella attiva ) nel computo dei cm cubici, ed invece dovrebbe essere tenuto in considerazione tutti gli spazi vuoti tra rotore e statore .

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  3. Si, in effetti c'è anche quell'aspetto da considerare...
    La rx8 ha due rotori da 654cc per cui risulterebbe un 1300cc , un 1300 però con 237hp!!
    La mazda ha sviluppato il motore usando leghe leggere e riporti ceramici aumentandone il rendimento e diminuendo l'inquinamento prodotto,
    ma si dice che rx8 ha un consumo che va dai 11.4l/100km (misto) ai 8.7l/100km (extraurbano), è un consumo eccessivo per un motore di pari potenza.
    Inoltre rimane la difficoltà costruttiva, è molto più facile realizzare dei pistoni tondi che non un rotore triangolare...
    Dalle mie parti girano un rx7 ed un rx8, e devo dire che il rombo con quel caratteristico fischio da tue tempi mi fa impazzire!!!
    Ma forse il motore Wankel è così affascinante proprio perchè così raro...

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  4. dopo la nsu l'unica, prima di Mazda a farne un po' più che dei prototipi fu la Citroen su telaio Ami: 500 cc, 49 cv, 145 km/h tutto positivo, ma consumi esagerati, problemi complessi, costi di produzione e zero freno motore....tutte info di prima mano (il mio babbo sviluppò il progetto in Italia)

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  5. senza dimenticae la GS birotor con quasi 2000 cc, ma grandi problemi e consumi incredibili, la crisi petrolifera uccise il progetto fino alla riscoperta di Mazda

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