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"Incudine Azzurra" | Simone Conti

"Incudine Azzurra" ma che nome è mai questo per una moto del genere ? 
Volete sapere la storia di questa moto e del suo nome, continuate a leggere.

 

Simone Conti è conosciuto per le sue moto molto particolari, negli anni ha dimostrato di avere una sua visione delle moto e a sviluppare un suo stile tutto personale, ma Simone è anche un mio caro amico e in quanto tale lo scherzo è all'ordine del giorno.


Non appena ha comunicato che iniziava un nuovo progetto, per un nuova moto e che voleva utilizzare un vecchio motore che giaceva in un angolo della sua officina , vi potete immaginare quello che gli abbiamo detto.


Il bicilindrico ad aria Yamaha della XS 650 , pur essendo un motore iconico, non era certo adatto al suo stile, subito lo abbiamo definito una Incudine, vista la scarsa potenza capace di sprigionare 


Sapevamo già che per il suo stile e la sua visione non era adatto, ma lui in modo caparbio ha lo stesso continuato, ma non tanto perchè ne era convinto, ma solo per dimostraci che lui aveva ragione e noi torto.

 
Dovete sapere che Simone è cresciuto a pane e metallo nell'officina del padre, sin da piccolo ha bazzicato tra macchinari e arnesi atti a modellare il metallo , ma siamo sicuri che quello che ha iniziato ad usare è stata l'incudine "Tieni Simone , prendi questo martello e vai a giocare con quella incudine ...di certo non potrai fare danno" e si sa che le esperienze infantili ti segnano per tutta la vita .
Ecco che la moto pur  avendo un stile molto futuristico e dinamico, ricorda tanto le forme di quella incudine con cui giocava da bambino 
Vi metto qui sotto un immagine esplicativa.




Chiusa questa parentesi colorata e divertente, passiamo alla parte tecnica , che è forse quella più interessante e distingue il suo lavoro da quello di molti dei customizer mondiali, non tutti sono in grado fare quello che fa lui.



Il suo lavoro quotidiano e realizzare pezzi speciali racing per il mondiale Moto 3 o per aziende internazionali. 



Dovete tenere ben presente che lui non realizza nessun modello o manichino, lui il progetto lo sviluppa nella sua mente, all'interno della sua testa la moto è definita già in ogni particolare , la sua immaginazione non ha limiti perchè quello che lui focalizza sa che è in grado di produrlo con le sue mani .
Si quegli anni a giocare tra macchinari , incudini , martelli e saldatrici gli ha permesso di sviluppare una competenza e una manualità che pochi al mondo sono capaci di fare quello che fa lui.


Quindi una volta che ha visualizzato il tutto, ha iniziato a costruire ogni elemento necessario per concretizzare il suo progetto . e a parte l'incudine ( il motore ) e i cerchi, il resto è stato creato ex novo.


Il telaio in alluminio costituito di tubi tondi e ovali con fazzoletti di rinforzo è una vera opera d'arte , pulito nelle linee e nella fattura che è stato quasi un delitto nasconderlo sotto il vestito minimal . ve lo vorrei mostrare, visto che lui ci aggiornava quasi giornalmente degli avanzamenti lavori , ma farlo sarebbe come mostrare il trucco di un mago e leverebbe un pò di magia.


Sono rimaste solo le ruote a raggi e il motore della moto originale , tutto è stato costruito appositamente , solo alcuni elementi come la forcella anteriore arriva da un altra moto , una Honda CBR 600 e il mono posteriore Ohlins .


Abbiamo continuato a prenderlo in giro, ma lui pur chiedendo consigli a noi , andava dritto per la sua strada.


Ogni dettaglio , ogni elemento era fonte di discussione e  riflessione, quindi in parte ci stiamo sentiti parte di questo progetto, ognuno di noi aveva un visione o opinione su come dava dovessero procedere i lavori, ma lui ascoltava tutti e continua con la sua di convinzione.


Il motore è quello di un XS 650 del 1972, che ha la particolarità di possedere anche l'avviamento elettrico , non presente sui modelli precedenti.


Le linee tese e spigolose oltre a essere un caratteristica i tutti i suoi lavori, sono dettati anche dal fatto che pur sapendo lavorare il metallo in modo perfetto non lo è altrettanto con le curve e nell'uso della ruota inglese , e visto che vuole sempre fare tutto da solo e in modo perfetto , ha evitato questo tipo di lavorazione , ma ci ha confidato che si sta applicando per colmare questa lieve lacuna.


Il motore è ora appeso al telaio e non più incastonato all'interno del telaio come sul modello originale , anche se non si può notare visto che ha scelto di adottare delle semicarene che coprono parte del motore nascondendo in parte le sue forme tonde, e dando un senso si dinamismo al tutto grazie e ai suoi elementi tesi e ricchi di particolari 


Per aggiungere maggiore modernità alla moto ha utilizzato anche il carbonio, per coprire la ruota lenticolare posteriore e creare dei convogliatori su quella anteriore e per coprire i collettori di scarico che ora corrono alti su entrambe i fianchi per finire su dei silenziatori dalla forma singolare 


Elementi come il carbonio sembrano quasi andare in contrasto con altri dall'aspetto moto piu vintage come le leve al manubrio , che sono imperniate alle estremità dei semi manubri , cosi come lo erano i mezzi a due ruote dei primi del 900  


 Non chiedete a lui a cosa si ispira, non ve lo saprebbe dire in modo dettagliato, lui lavoro seguendo una sua visione , moto corte e compatte ma sembrano volere aggredire l'asfalto anche solo da ferme.



Il bello di tutto questo e  che lui le costruisce solo ed esclusivamente per un suo piacere personale , difficilmente accetta richieste e progetti da clienti , dopo che le ha realizzate è anche capace che le monta e le ripone in alcune casse come ha fatto per la Ducati o per l'Aprilia.



Tra gli amici possiamo annoverare anche artisti della verniciatura , quasi riduttivo definirlo solo un painter, Ivan Motta si è occupato anche dei famosi pezzi in carbonio , infatti ha scelto di adottare della fibra unidirezionale che ha un effetto ottico molto impattate. 


La scelta del colore da parte sua è stata un altra decisione azzardata, leggendo in giro su altri siti o chiedendo ai diretti interessati loro diranno che è un Verde Acqua Marina , ma se pure voi siete convinti che quello che osservato è  uno stupendo azzurro vi invito a scriverlo direttamente a Ivan ( vi lascio il suo account instagram ). Tonalità  che deve avere avuto un impatto importante , visto che lo ha utilizzato ance su altre special pluripremiate.


Ecco ora che avete tutti gli elemento per comprendere perchè si chiama "Incudine Azzurra" 


Una moto cosi particolare con un aspetto davvero futuristico si meritava un servizio fotografico degno di questo nome , e qui entra in gioco un altro amico e mago dello scatto, Mattia Negrini , che lasciando stupiti tutti ha scelto di ritrarre la moto nel centro di Modena , cosi da creare un forte contrasto tra gli elementi architettonici del centro storico e quelli moderni del mezzo meccanico.


Non vi sto nemmeno a raccontare lo scalpore che ha suscitato nei passanti e leggende metropolitane che ne sono nate da li a pochi minuti, vi dico solo che che Simone e Mattia erano li che se la ridevano.



In tutto questo  la moto è stata preparata con il preciso intento di suscitare lo stupore durante la scorsa edizione del Motor Bike Expo , e ne eravamo davvero convinti lui e noi , ma evidentemente i gusti personali di chi doveva giudicarla durante il contest ha prevalso, non dando il giusto risalto al lavoro svolto ( chi era presenta ha potuto capire di ciò che parlo )


Di questo articolo e del nome della moto Simone qualcosa sapeva, ma sperava che non ve lo raccontassi in modo cosi dettagliato, ma lo sapete che io vi racconto solo la verità senza tanti giri di parole.
Noi siamo gia pronti per il prossimo  progetto e a prendere in giro un altro amico abbastanza famoso, restate sintonizzati 


   Photo by Mattia Negrini 



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