La storia del motociclismo è pieno di piloti bravi e promettenti che sono passati come meteore o che pur rimanendo più presenti ma che hanno raccolto meno di quello che avrebbero meritato .
Uno di questi esempi lo abbiamo con Tommaso Piccirilli , uomo che ha lasciato il segno nel cuore di tanti appassionati , passione che lo spinto fino al massimo ma che lo portato a un tragica fine .
Le parole che seguono sono di suo nipote Paolo Caschera che pur non avendolo mai conosciuto lo zio è rimasto affascinato dal personaggio e pilota tanto da dedicargli un evento celebrativo svoltosi poco tempo fÃ
Tommaso "Giorgio" Piccirilli, mito leggenda, Re di Vallelunga ma anche persona generosa nei confronti di molti piloti, non aveva mai scuse in caso di non vittoria. Lo stile del grande campione che iniziò modificando il moto guzzi "Cardellino" del Papà Riziero con la complicità della partenza della storica Colleferro-Segni che partiva proprio davanti casa.
Il cammino è stato entusiasmante per la passione incondizionata verso il mondo del motociclismo, per aver battuto le Honda ufficiali Samoto con un Kawasaki di serie appena presa dal concessionario. Nel 1972/1973 è anche preparatore di motori destinati alle gare di motonautica dove il suo carissimo amico Alberto Albani vince il campionato europeo!
Il suo spirito libero lo porta a essere Parà della gloriosa Folgore nel 1969 e proprietario dal 1974 di una splendida Ford Mustang GT 4.6 V8 del 1967 che come le sue moto anch'essa è sparita nel nulla.. quasi tutto cio che è appartenuto a lui è introvabile. Molte persone lo acclamarono e molte persone ancora oggi lo ricordano. Lo stesso Franco Malenotti (imprenditore internazionale ed ex presidente di Belstaff) lo ha ricordato, emozionandosi, nel memorial del 30 Giugno 2012 nella sua Valleunga. Ancora oggi dopo quasi 40 anni dalla scomparsa non è stato dimenticato e le persone ne parlano con grande gioia come anche gli articoli di giornale e il web stesso da motociclismo d' epoca a GPone.com che ne ha parlato nei mesi scorsi.
Negli anni 70 lui era già acclamato dai giornalisti per il suo carisma nonostante in apparenza poteva sembrare arcigno e non amante degli scatti fotografici (non esistono foto del suo matrimonio.. molto intimo).
Sarebbe passato al mondiale nel 1976 ma nel 1975 a Imola finì la sua vita ma la leggenda resta nella gesta e nelle splendide vittorie raggiunte in vita. Per il 2013 si stà pensando ad un evento ancora tutto da scoprire ma su RocketGarage troverete tutte le notizie in anteprima.. continuate a seguirci..
Quindi lunga vita al Re almeno nella memoria di tutti noi appassionati
bravo orazio marco hai fatto un buon articolo su una persona ed un grande motociclista che ha lasciato il segno in tutti quelli che hanno attraversato il suo cammino grazie mille
ReplyDeletequanti ricordi, era il mio idolo, il miglior amico di mio papa' Alberto, era un mago della moto, si faceva chilometri su una ruota, gli ero affezionatissimo, ricordo quando successe la tragedia che eravamo tutti li' a seguirlo davanti alla televisione e papa' mio mollo' tutto e corse su all'ospedale. Da un'anno anche il mio papa' e' lassu' con lui, un abbraccio a tutti e due voi...campioni!!! Daniele Albani
ReplyDeletela moto e il motociclismo sono elementi che fanno parte della nostra vita e eventi tragici e felici ci uniscono tutti come se facessimo parte di una stessa famiglia .
DeleteCome tutti i "puri"che corrono solo per amore della moto,tommaso sarà per sempre nella storia e nella Memoria.Ogni volta che una moto si muoverà per correre,lui sarà lÃ,in sella.
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