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FROM ZERO TO HERO! Never give Up


Negli ultimi anni si è sentito abusare della parola Resilienza: come trasformare i problemi in opportunità
“Ciò che non mi uccide, mi fortifica” affermava Nietszche, riassumendo in poche parole l’atteggiamento tipico delle persone resilienti, capaci cioè di affrontare le difficoltà della vita senza farsi sopraffare.
Mettetevi comodi perché questa post racconta di persone che hanno ribaltato una situazione disastrosa in una impresa epica. 


E' Luca Vizzini che ci racconta le traversie del Team Forward Ndm nel campionato Guzzi Fast Endurance .

"Pochi giorni dopo il rovinoso crash di Vallelunga, il pilota protagonista della caduta ha deciso di ritirarsi, abbandonando il team ed il sogno faticosamente costruito. Ritrovarsi senza pilota e moto nel giro di una manciata di giorni a sole 3 settimane scarse dal weekend “di casa” e a 2 dall’appuntamento del Mugello MotoGP è stato un grosso problema.

Il team che avevo costruito era stato distrutto nel giro di un attimo.



Forse il mio carattere, forse la fortuna e un pò di favori fatti in giro nel corso degli anni mi hanno portato a dire, "Beh è il momento di alzare il telefono e vedere se i miei amici mi danno una mano".

Nel giro di poche ore ho recuperato grazie ad Andrea Ferdinandi una possibile moto già allestita, mentre Luca Scassa mi ha proposto un giovane pilota senza sella, Gianmaria Casciana.

Ad un solo weekend dall’ultima gara e con davanti solo una ventina di giorni scarsi prima del Round di Cremona e ancora meno per l’appuntamento alla MotoGP, dove lo sponsor svedese KLINT voleva conoscerci, avevo due scelte.

1 Ingaggiare un pilota che non conoscevo, colmare il budget con nuovi partner, acquistare una moto che non avrei mai voluto acquistare e ricostruire tutto.

2 Alzare il telefono e spiegare l’accaduto agli sponsor e partner che ci hanno supportato, balzare l’occasione del Mugello e tradire la fiducia di Giovanni (Cuzari) e del suo Title Sponsor.

Ci ho dormito su un paio di notti e mentre cercavo i motivi per dire: “Dai luca è solo un trofeo, non è il caso” dall’altra una voce continuava a dire “Luca falla sta minchiata, sei arrivato fin qui e vuoi davvero fermarti ora, e per colpa di chi poi?!” (Non so come mai ma questa voce aveva l’accento tipico di Orazio “RocketGarage” Scamporrino.)



Mi sono confrontato con Nicolas in Belgio e decisione presa. Si va avanti e poi si vedrà, siamo qui ora non domani, quindi meglio non perdere tempo.

Ho sentito al telefono Gianluigi (proprietario della V7 Trofeo) e ho trovato l’accordo. 

Nonostante “qualcuno” avesse detto “molto probabilmente la moto è un cesso”, “sai quante cadute ha fatto questa moto” ecc. ho comprato la moto guardando solo una foto sul cellulare, non avevo scelta e Ferdinandi aveva garantito per il proprietario. A me bastava. 

Devo fidarmi delle persone che stimo altrimenti sarebbe stato meglio non iniziare nemmeno l’avventura.

Passaggio di proprietà fatto, non restava che recuperarla sotto Roma. (14 ore di viaggio andata e ritorno per me). 

Anche qui l’aiuto degli amici si è rivelato fondamentale, Luca Scassa ci ha messo il furgone, mentre Gianmaria, nuovo acquisto del team, l'ha recuperata e portata in officina da PuntoMoto Corse ad Arezzo dove in un solo giorno Gigi Scassa l'ha smontata e l’ha verniciata di nero. 

Si la moto era rossa e serviva nera! Meno di 48ore dopo con Andrea (Layerzed) l'abbiamo recuperata per adesivarla a Milano con i colori del team e sponsor e consegnarla al Forward Factory Team diretto al Mugello per il mondiale MotoGP!

Non c’era tempo da perdere e ancora meno ce ne era per gli imprevisti. Dopo un lavoro inesorabile e costante la moto arriva al Mugello, senza nemmeno essere mai stata accesa e con un problema irrisolto al freno anteriore.

Primo traguardo raggiunto. La moto è stata esposta nel paddock del Mugello sotto l’hospitality del Forward Factory Team alla vista di piloti appassionati e addetti ai lavori per tutto il weekend di gara. Tutto bellissimo e l’ospitalità del team sempre ai massimi livelli grazie a Matteo, Veronica, Martina e Giò!

Abbiamo avuto modo di rilassarci un pò senza però liberarsi del tarlo del freno anteriore. Dopo alcuni tentativi anche da parte dei meccanici Moto2 abbiamo capito insieme a loro che l’unica speranza era passare dal Guaro per recuperare un paio di ricambi!

Domenica notte abbiamo dormito a Parma per essere in officina Guareschi Moto alle 8.30 in punto. Il Guaro non ha potuto aiutarmi in officina, mancavano davvero solo 4 giorni alla gara ed era carico di lavoro, ma appena ha sentito il nome di Moltocycle e Peppo Russo si è sciolto un pò e mi ha lasciato due consigli ed un paio di pezzi da testare, tra i quali un disco freno nuovo che si rivelerà fondamentale!


 Si riparte direzione Milano!

Ore 10.00 siamo già in officina… la NOSTRA officina. 

Andrea di Moltocycle era pronto davanti alla porta ad attenderci, ogni altro lavoro era stato messo in attesa e noi eravamo la priorità! Nemmeno il tempo di scaricare la moto che Andrea era già con la testa su problema, smonta rimonta, serra, spurga, più volte fino a trovare l’accordo perfetto tra disco, pinza, pompa e pastiglia. Da Moltocycle non basta che i pezzi vengano montati, devono essere perfetti e dentro tolleranze minime!

Martedì mattina è arrivata la telefonata di Luca Uccheddu, amico e socio fondatore di Moltocycle che con il suo tono calmo e l’accento inconfondibile sottolinea “We, Andrea ha risolto il problema, la moto frena e poi ha anche verificato i serraggi di tutto, olio motore e legature di sicurezza. La moto è pronta per correre, vedete di non far cazzate stavolta”. 

Ho saltato per la gioia e 2 lacrime sono scese, ho chiamato Gianmaria, Nicolas, Scassa ecc e scherzato con la voce ancora emozionata “La moto è ponta, Beh alla fine avevamo ancora il giovedì per gli imprevisti!”.

Finalmente si và al Cremona Circuit.

Ci siamo riusciti.

Moto pronta, Mugello fatto, sponsor avvisati e soddisfatti.




Venerdi 7  

Si scende in pista con 4 turni, 2 per pilota. Bisogna rodare dischi e pastiglie, verificare che tutto sia in ordine e far ambientare Gianmaria su questa moto che non ha mai guidato in vita sua. E a dirla tutta anche io devo ambientarmi, questa pista l’ho solo studiata in foto per poterne ridisegnare il logo. (Indivisual product placement ahahah).

Sabato 8  

Si comincia. Parte la Q1 e Gianmaria inizia a spingere segnando tempi che permettono al team di stare nel primi 5/6… certo poi toccherà a me.

Non sono un pilota veloce ma siamo qui per fare il nostro e alla fine sono già felice di farla questa gara dopo tutto.

La mia Q1 si interrompe dopo pochi giri a causa di una scivolata alla curva 3. La moto tocca sotto e perde aderenza buttandomi in ghiaia. 

Successivamente avrei detto che, come il buon Rota e Bellucci, l’ho fatto per risparmiare le gomme ahahaha.

La moto ha qualche danno ma dal muretto c’è già qualcuno che mi ha cercato per salutarmi e vedere se avevo bisogno. 

Un “certo” Sebastiano Nuccio Zerbo, in pista per fare da tutor ad un pilota, afferra chiavi e attrezzi per darci una mano a rimettere la moto in condizioni di farci correre.

Mancano poche ore alla Q2 e la mia mano è sempre più gonfia. 

Forse una rottura del pollice o comunque una forte lussazione mi impedisce di muovere il dito e di afferrare il gas o fare forza sulla leva.

Guardo Gianmaria passare le chiavi a Zerbo chino sulla moto, guardo Nicolas (team manager) che è venuto apposta in giornata dal Belgio per supportarci dare una mano. Guardo la moto ferita ma sempre bellissima e guardo il numero 81 che ho scelto per il campionato proprio in onore del mio grande amico Sebastiano.

Decido, questa storia deve cambiare protagonista o meglio, il protagonista di questa storia, come in tutte le grandi storie sportive, è il team, la squadra non il singolo individuo.

Chiamo Seba e gli comunico che cambierò pilota mettendo lui al mio posto.

“Seba hai la tuta?”

“Cetto! Pecché?”

“Mi devi sostituire!”

“No Luca non dire scemenze corri tu, sei venuto qui per questo e io ti sistemo la moto” ma tanto lo sa che ha trovato uno cocciuto quanto lui. 

Chiamo Daniele Gregori del Gentlemen's motor club e salgo in segreteria mentre i piloti si cambiano.

Inizia la Q2 e Gianmaria inizia a scendere con i tempi fino a concludere primo tra i piloti blu. Ora tocca a Seba, sale in moto e inizia da subito a fare giri precisi, come l’avesse sempre guidata quella V7. Dopo 4 giri è al comando e ci resta per tutto il turno. Esce in pitlane solo per leggeri ritocchi al precario anteriore mentre io mi occupo di verificare la pressione gomme.

Finiamo le Q2 primi anche se il team Oldrati ha preferito risparmiare le gomme e non è sceso in pista.

Partiremo dalla terza posizione ma su un gara di 90 minuti non è poi fondamentale la pole (anche se dà gusto sia chiaro!)

Domenica 9  

È mattina e un momento in cui nessuno dice molto. Un paio di briefing tra di noi per coordinare il cambio pilota, la strategia, decidere la pressione delle gomme e guardarci l’uno con l’altro per capirci meglio.

Il clima è sereno e registro una diretta sui social per spiegare l’accaduto. Siamo già felici cosi. Aspettiamo la gara.

Ore 15.00 Scende la bandiera, la gara inizia, Gianmaria corre verso la moto e verso Seba mentre il cielo si scurisce mettendo la gara in una situazione di meteo incerto. 

Siamo sesti al primo giro e dal muretto iniziamo a dare segnalazioni. Posizione, distacchi, rientro al box per ottimizzare i giri del pilota più o meno veloce nello stint.

Mentre loro erano in pista io seguivo la gara in live time , osservando il cronometro e i distacchi, riuscivo quasi a percepire l'apprensione e la gioia ad ogni passaggio .

Primo cambio, secondo cambio, siamo quinti, quarti, terzi.

Gianmaria gestisce e conserva mentre Sebastiano scala e rosicchia secondi di distacco tutto il tempo.

Al 34esimo giro Gianmaria passa in testa, espongo la tabella P1!

Il clima è magico, non c’è tensione, nemmeno per una marcia sbagliata o per un incomprensione nel cambio.

Tutto fila mentre la gara diventa insidiosa a causa di alcune gocce di pioggia. Le posizioni cambiano ancora e dal giro 39 al 42 dobbiamo sudare per riguadagnare la posizione ceduta al team Oldrati. 

Non è facile per noi ma non lo è per nessuno.

90 minuti sono moltissimi e gli ultimi 5 sembrano infiniti.

I piloti sfrecciano sul rettilineo a meno di un metro da noi. Siamo divisi solo dal muretto box, per il resto siamo tutti una cosa sola!

Espongo il cartello P1 e accanto a me il team di Rota fa lo stesso, a causa del cambio pilota noi non prenderemo punti quindi di fatto siamo wildcard e non intaccheremo il risultato del team Oldrati in campionato.

Guardo i miei ragazzi Andrea e Stella “forse è fatta” sarebbe sciocco buttare via tutto, loro hanno più da perdere rispetto a noi e fino a qui è stata una gara molto tirata.

Arriva la bandiera a scacchi e per primo ci passa sotto Zerbo mentre io e Gianmaria con gli occhi lucidi ci abbracciamo! 

Abbiamo vinto, Abbiamo vinto, Abbiamo vinto!

Nessuno ci ha regalato nulla, questa vittoria è tutta sull’asfalto di Cremona, è tutta nostra!

Corro da Zerbo al parco chiuso e lo trovo con il casco ancora in testa, lo toglie ci guardiamo; gli occhi lucidi di emozione di un uomo di 53anni che nonostante in carriera abbia vinto più di 900 gare ha capito che questa è un’altra storia! 

Abbiamo fatto una cosa splendida con un clima unico ed un feeling costruito in poche ore sotto gli occhi di tutto il box che ci ospitava, che ci ha visto “armeggiare” attorno alla moto per rimetterla insieme senza tensioni e con la voglia di divertirci e condividere le cose “alla vecchia”.

Abbiamo vinto ed è incredibile.

Potrei scrivere questa storia in mille modi e con milioni di dettagli ma probabilmente non sarà mai come averla vissuta.

Ho cosi tante persone da ringraziare che solo ad iniziare ho paura di dimenticare qualcuno. Sponsor, Amici, le persone presenti e quelle che ci hanno seguito solo dal live timing saltando sul divano senza manco vedere cosa succedeva ma seguendo solo tempi e distacchi.

Grazie mille a Rota e alle sue parole davanti al box mentre la sera di domenica caricavo la moto. Grazie a Ezio Gianola che dopo il Mugello è passato da Cremona per salutarci (grazie anche al suo messaggio audio che non posso raccontarvi)

Grazie a Gregori che mi ha chiamato sul Podio, Grazie a Nicolas ed Isabelle che hanno fatto più di 2000km solo per darci il loro “in bocca al lupo”.

Grazie a Sebastiano che ha un cuore enorme e che mi è amico da tantissimi anni e grazie a Gimmy che è stato perfetto come gregario e motivatore per tutti, il mio badante!

Grazie anche ad Andrea e Stella sul muretto con me e grazie a Guareschi che mi ha dato quel disco magico, Grazie a Bono che mi ha offerto un posto nel Box14, grazie ad Alessandro Canevarolo e a CRS per l’ospitalità al Cremona Circuit, Grazie a Forno Battistini che è venuto a vedere cosa abbiamo combinato, grazie ad Arni Barbershop che ha fatto barba e capelli a tutti, avversari compresi, Grazie ad Andrea, Luca Uccheddu e Filippo di Moltocycle…sicuro non nomino tutti ma un ultimo grazie lo dedico al Brufen600 che mi ha permesso di esporre la lavagna al muretto box per 90 minuti magici!

Vallelunga ha provato a distruggerci e screditarci, Cremona ci ha regalato Vittoria con un team improbabile ed una moto che non doveva valere nulla.

Chi ama “parlare” continuerà a farlo ma le critiche sono un arma a doppio taglio, questo risultato è merito di piloti forti che si sono battuti con altrettanti piloti eccezionali in un campionato che lascia un posto a tutti per scrivere la propria piccola storia.

Grazie a tutti i piloti che hanno condiviso la pista con noi.

Da domani torniamo a divertirci, ci vediamo a Varano!

Un grazie enorme va anche a fotografi e videomaker che questo weekend ci hanno seguito fin dal sabato mattna: Lorenzo Colombo, Benzina Media, Valerio Porrozzi.

Qui troverete tutta la cartella Media e vi consiglio davvero di scaricarlo e di gustarvi tutto il materiale perchè è di un livello eccezionale!

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