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BMW K75 DABOIA | Mattuecci Garage



Di Bmw serie K ormai ne abbiamo visti di ogni tipo, ogni variante e ogni stile, ma non sempre spiccano per originalità invece quello di Marco Matteucci ha un suo suo stile molto personale.
Marco non si definisce un meccanico, dimostrando grande rispetto per la categoria, ma ha un gusto e un attenzione per i dettagli derivata da un'esperienza ventennale di grafico/pubblicitario  



Il serbatoio originale ha una lavorazione solo estetica, una verniciatura multistrato su cui ha lavorato creando un effetto di deterioramento a più colori, fino ad arrivare al nudo alluminio per poi coprire tutto con una finitura opaca. 


Il telaio è stato ricostruito nella parte posteriore continuando la linea del serbatoio e liberato nella parte sottostante inclinando il nuovo mono ammortizzatore Ohlins in modo da creare spazio e leggerezza al profilo della moto. 


La coda in alluminio battuto a mano ha una forma sinuosa che vuole ricordare la testa di un serpente (da cui prende il nome DABOIA), dove gli stop diventano gli occhi e le frecce, costruite a mano da un blocco di metacrilato, creano un espressione “cattiva” visibile da chi ti segue. 


Anche l’avantreno viene sostituito con un Ohlins rovesciato, doppie pinze Brembo triple bridge radiali e dischi da 320mm. Il manubrio rimane sospeso, tutt’uno con il supporto faro e ancorato alle piastre delle forcelle, costruito a misura del pilota e con un arco al centro che accoglie il tachimetro digitale Acewell. 


Ultramoderno il faro anteriore sul quale ho inserito una piccola visiera sempre in alluminio che protegge lo strumento e completa la linea dal punto di vista estetico. Il comando gas originale è stato modificato per incorporare la nuova pompa radiale Brembo. 


Le frecce anteriori sono inserite nella calandra copri radiatore risultando visibili solo al loro utilizzo. La sella monoposto completa la linea del serbatoio ed è realizzata da Marozzi con pelle di Kudu, una specie di antilope africana la cui pelle è caratterizzata da diverse imperfezioni del manto, riprendendo il concetto di usura dato dal serbatoio. Il particolare blu petrol della coda, telaio e cerchi è frutto di numerose prove che, abbinato al rosso cremisi, ci riporta agli anni ’80.







Marco Matteucci 

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