La domanda che rimbalza sul web da un pò di tempo è " Who kill the Cat ? "
Il gatto in questione è la Sprintbeemer di Lucky Cat Garage che sara sfidata nella sprint race durante il Glemseck che si svolgerà proprio questo week end.
In molti hanno affilato le armi per riuscire in questa impresa ma noi del RocketGarage puntiamo senza timore sulla Cherry Salt di Plan B Motorcycles...per gli amici si accettano scommesse.
Abbiamo chiesto direttamente al suo creatore Christian di raccontarci come è nata questa arma .
Inutile nascondere il mio profondo amore per la Sprintbeemer di Lucky Cat Garage, e il suo fascino "retro-futuristico" regalato dalla carena a campana. Dopo aver visto quella moto ho iniziato a chiedermi se sarebbe stato possibile costruire qualcosa di altrettanto affascinante e abbastanza competitivo da poter sfidare il "gatto fortunato" sulla drag strip, immaginando una categoria GP post atomica di bicilindrici raffreddati ad aria e grosse carene integrali.
La moto giusta per questa visione abbastanza folle è arrivata quasi subito: una Buell M2 Cyclone del 1999, telaio a traliccio, italiano per giunta (Verlicchi), e big twin americano. Di certo non una base semplice con cui giocare, ma sicuramente un bel mix di carattere grezzo e soluzioni tecniche interessanti.
La moto è stata quindi subito spogliata completamente e alleggerita di tutto il superfluo. Per prima cosa è stata studiata la posizione in sella del pilota, ovviamente molto distesa, con i semi manubri montati molto in basso sulle forcelle, e le pedane abbastanza arretrate per riuscire a "sdraiarsi" sotto la grossa carena a campana. quest'ultima modellata sul telaio partendo da una replica in vetroresina successivamente tagliata, snellita e allungata con tutta la parte superiore costruita su misura.
Il lungo serbatoio è in alluminio, costruito su misura con un ampio scasso sulla parte superiore per potersi appoggiare con il casco e abbastanza snello per riuscire a tenere le gambe dietro alla carenatura.
è anche abbastanza leggero, che non è una brutta cosa, e ha una capienza di 12 litri.
Completa la ricetta il grasso pneumatico slick Hoosier al posteriore che garantisce una più che adeguata superficie di contatto con l'asfalto durante i "run".
Il motore spinge, forte.
La cilindrata è stata portata a 1250cc con pistoni Wiseco forgiati ad alta compressione, teste e condotti sono stati lavorati ed ottimizzati, le cammes sono delle Andrews N8 mentre la centralina twintec gestisce le curve di anticipo e permette di spostare l'entrata del limitatore di giri. Il carburatore è un Mikuni HSR42 con velocity stack libero costruito su misura così come i collettori di scarico in inox studiati nelle lunghezze e diametri per accordarsi al nuovo regime del motore.
La trasmissione è stata convertita a catena, con passo 530, per poter giocare con i rapporti. La frizione rinforzata Barnett si occupa di scaricare la potenza del motore mentre la grossa corona in ergal da 60 denti al posteriore garantisce lo scatto sulla linea di partenza.
L'avantreno è di un Suzuki GSXR con doppie pinze radiali a quattro pistoncini e dischi flottanti da 320mm.
Quasi troppo per correre in linea retta, ma non è per caso.
L'insolito sistema a mono ammortizzatore "rovesciato" montato sotto al motore lascia spazio sufficiente per un meccanismo abbastanza elaborato ma piuttosto semplice allo stesso tempo. Un attuatore elettrico cambia la posizione del monoammortizzatore posteriore, dando la possibilità di regolare con la pressione di un tasto, l'altezza della moto, cambiando di conseguenza il baricentro, l'angolo di inclinazione dello sterzo e l'avancorsa.
Questo significa bassa e lunga in modalità race, o con quote da stradale per spaventare qualche ignaro motociclista tra i tornanti.
Ogni progetto è un nuovo viaggio, e ogni moto è costruita esplorando forme e materiali, innovazione e tradizione.
Create attorno al pilota, come un buon vestito di sartoria.
Ho fondato Plan B Motorcycles ufficialmente nel 2012 anche se la passione per i motori è un bagaglio che mi porto dietro da sempre, così come la voglia di modificare quello che mi circonda, per creare una storia, un movimento.
Durante gli anni ho conosciuto i personaggi più assurdi legati a questo mondo e presto uno di questi è diventato collaboratore fisso non che pilota contro la Sprintbeemer a Glemseck quest'anno. Emanuele Crosta è la definizione stessa di "brainstorming" e dopo una giornata intera in officina si torna sempre a casa con qualche nuova idea o soluzione. Il problema è che non sempre ci si ricorda il percorso, come per il nome "Cherry-Salt" la cui origine è sepolta in ore di discussioni senza filtro tra i muri dell'officina.
Exclusive photos for RocketGarage by N_Drew
piu' che bella!
ReplyDeletenon ho parole!
e questa colorazione le sta benissimo!!!!
bravo chris...bravi tutti!!!
Chissà se sara lei a uccidere il gatto ..io lo spero .tu ha notizie ?
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