La moto appartiene alla famiglia Conti da tre generazioni, da anni nel dimenticatoio fino a quando Alessandro ed il padre Valentino decidono di ridargli una nuova vita affidandola al Fiftyfive Garage. Il nome dato alla moto è quello di Sante Conti, il nonno di Alessandro nonchè iniziale proprietario, meglio conosciuto come "Santino"...sul serbatoio è aerografata la sua firma. Su Santino, funanbolo delle due ruote, come tutta la famiglia del resto, ci sarebbe molto da dire...ma al momento ci soffermeremo sulla moto... La base è una Motoguzzi Idroconvert 1000 del 1982, il risultato finale è l'interpretazione da parte di Francesco di Fiftyfive Garage del pensiero di Alessandro e Valentino, attuali proprietari della moto.
Il mezzo non è stato oggetto di restauro totale, in quanto si voleva mantenere l'aspetto vissuto di una moto conservata, la meccanica è stata comunque oggetto di revisione e di ottimizzazione a partire dal blocco motore, la frenata da integrale è stata riportata tradizionale come sulle moto più recenti, le sospensioni ritarate, le nuove gomme dunlop, il notevole risparmio di peso ottenuto dalla lavorazione e l'ottimizzazione di motore rendono la moto più gustosa da guidare...Partendo dal telaio, esso è stato accorciato nella parte finale, sfruttando i fori per gli indicatori di direzione posteriori, dopodichè sono stati saldati supporti e fissaggi dedicati per la nuova sella ed il serbatoio. Quest'ultimo è realizzato a mano partendo da una lastra di alluminio, lucidato a specchio, monta tappo a scatto e vi sono aerografati i loghi del customizer, anche i fianchetti di colore nero opaco sono dipinti a mano, la sella è in pelle invecchiata con trapuntatura a rombi sulla seduta realizzata da artigiano locale come le manopole ricoperte con la stessa pelle con cucitura stile "volante" e la copertura della strumentazione.
Anche i parafanghi sono in alluminio. La strumentazione è composta da singolo strumento centrale, con le 3 spie essenziali "tricolore", unico commutatore devioluci sul manubrio e chiave e tasto start sulla piastra di sterzo. Il manubrio è montato "rovesciato" per ottenere una posizione intermedia fra i semimanubri ed il classico manubrio e conferisce all'avantreno, insieme al grosso fanale Guzzi ed al parafango con rispettivi supporti old stile un aspetto molto accattivante. I cerchi a raggi sono verniciati in polvere color nero opaco come gli steli della forcella. Monta pedane pilota arretrate Tarozzi e pedane posteriori passeggero sempre in alluminio ricavate dal pieno reclinabili. I carburatori dell'orto opportunamente tarati montano filtri a trombetta. Gli scarichi sono stati realizzati artigianalmente. Specchio minimal in acciaio, frecce integrate anche all'anteriore e fanalino, anch'esso minimal, montato sul piccolo parafango posteriore. La moto è frutto di passione e diversi mesi di lavoro...
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